Motivare è riuscire by Gian Vittorio Caprara

autore:Gian Vittorio Caprara [Caprara, Gian Vittorio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Contemporanea
ISBN: 9788815313614
editore: Il Mulino
pubblicato: 2013-10-14T22:00:00+00:00

6. Personalità e regolazione del pensiero e dell’azione

Le persone sono generalmente orientate a massimizzare il piacere e, per quanto possibile, a evitare la sofferenza, i sacrifici, le perdite, i fallimenti e perciò a minimizzare tutto ciò che può comportare un qualche dispiacere. Ricerca del piacere ed evitamento del dispiacere, tuttavia, prendono forme diverse a seconda delle circostanze e variano significativamente da persona a persona. Non è raro che le stesse esperienze possano essere fonti di piacere per alcuni e di dispiacere per altri. Non si può dare per scontato che piacere e dispiacere rappresentino le polarità di un’unica dimensione, né che valga per essi una medesima metrica. Per comprendere come operano i due principi e chiarire quando prevale l’uno o l’altro è dunque necessario andare oltre le semplici enunciazioni.

Se siamo interessati a cogliere ciò che maggiormente interessa alle persone e quali sono le loro maggiori preoccupazioni possiamo cominciare col distinguere ciò che esse vogliono assolutamente ottenere da ciò che invece vogliono assolutamente evitare. Possiamo fare questo esercizio prendendo in considerazione vari ambiti come la salute, lo studio, il lavoro, la vita familiare. In ognuno si possono svelare mete diverse alle quali viene attribuito valore e modi differenti di predisporsi al loro raggiungimento. Scopriamo allora che l’intensità del piacere associato al raggiungimento di una meta non corrisponde esattamente all’intensità del dispiacere associato al non raggiungimento della stessa meta. Quindi registriamo una elevata variabilità tra i vari individui e negli stessi individui a seconda delle situazioni, nel mirare al raggiungimento di esiti positivi o piuttosto all’evitamento di esiti negativi. Qualunque sia l’esito desiderabile, il percorso che conduce a esso può indifferentemente contemplare obiettivi intermedi di avvicinamento e di allontanamento.

In realtà si può approdare alle stesse mete perché prevalgono obiettivi di un tipo o dell’altro o attraverso una combinazione di entrambi. Ci si può iscrivere a un circolo per allargare la cerchia dei tanti amici di cui ci si fa vanto, per poter condividere con molti i propri successi, per aumentare il proprio capitale sociale o, invece, per sottrarsi alla solitudine e per evitare di ritrovarsi senza alcuno sul quale contare nei momenti del bisogno. Ci si può impegnare nella cura della propria alimentazione dandosi come obiettivo il divieto di un consumo eccessivo di grassi o piuttosto l’incremento dei propri consumi di frutta e verdura.

Come abbiamo visto nel capitolo precedente, anche i motivi di successo, affiliazione e potere dei quali ha trattato McClelland sono in definitiva riconducibili a differenti istanze di avvicinamento e allontanamento, come desiderio e paura.

Se allarghiamo il ventaglio delle nostre osservazioni scopriamo che la tendenza all’evitamento rappresenta una caratteristica distintiva di alcune persone che nelle più svariate situazioni sono soprattutto preoccupate di scongiurare la possibilità che si verifichino eventi che le mettano in difficoltà. Altre persone, invece, sembrano normalmente inclini a spingersi in avanti, a sperimentare, a mettersi in gioco.

Si è perciò ipotizzato che sia una predisposizione della personalità di base quella che rende alcuni particolarmente propensi all’allontanamento e al ritiro e altri, invece, maggiormente inclini all’avvicinamento e all’apertura. Sin

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